Fra le innumerevoli forme di vita che caratterizzano i mari e gli oceani, il fenomeno delle correnti marine è sicuramente fra i più singolari. Mentre le onde e le maree sono movimenti che avvengono generalmente senza il trasporto di acqua, le correnti invece consistono proprio in spostamenti orizzontali di enormi masse d’acqua, che attraversano gli oceani quasi fossero dei fiumi d’acqua nelle acqua!
Ma perché le immense distese d’acqua del nostro pianeta “decidono” di spostarsi e mescolarsi tra di loro? Le cause principali sono l’azione costante dei venti e le differenti caratteristiche dell’acqua quali ad esempio la salinità e la temperatura. Una massa d’acqua calda è infatti più leggera dell’acqua fredda, e quindi tenderà a posizionarsi in superficie, mentre l’acqua fredda rimane più in profondità. Questo basilare principio è alla base dei complessi meccanismi che regolano le correnti marine.
Questi spostamenti planetari influenzano in maniera determinante il clima dei paesi costieri, e quindi anche la vita dell’uomo si è dovuta adattare. Ad esempio la ben nota Corrente del Golfo, che ha origine nelle zone equatoriali e poi, dopo aver attraversato il Golfo del Messico, attraversa l’Oceano Atlantico per mitigare le fredde ed inospitali coste dell’Europa del Nord. Conoscere le correnti marine è da sempre stato determinante per capire i cicli vitali dei mari, ottimizzare i metodi di pesca, e pianificare lunghe navigazioni. Tutti i grandi navigatori del passato hanno osservato e studiato le direzioni delle correnti per intraprendere le loro rotte.
Le direzioni seguite dalle correnti sono influenzate dalla rotazione terrestre, il cui principale effetto è conosciuto come “Forza di Coriolis”. Questo effetto si traduce in uno spostamento verso destra della propria direzione per un corpo in movimento che si trova nell’emisfero Nord, verso sinistra nell’emisfero Sud. Questo spiega perché le principali correnti oceaniche hanno movimenti circolari o comunque non seguono percorsi “rettilinei”, ma tendono a spostare la propria direzione.
Nel Mediterraneo le principali correnti prendono vita nello Stretto di Gibilterra, da dove entrano le fredde acque dell’Oceano Atlantico per poi proseguire verso Est lambendo, a causa della Forza di Coriolis, le coste africane. Durante questo percorso altri rami di correnti prendono vita, formando così la circolazione delle correnti nel Mediterraneo. In alcune zone, come ad esempio nello Stretto di Messina, le correnti sono di notevole intensità e sono stato oggetto di lunghi ed approfonditi studi. In questa zona, a causa della vicinanza delle coste e della notevole differenza di profondità dei fondali, che in pochi kilometri passa da 100 metri ad oltre 1000 metri, prendono forma forti correnti.
Come alcuni Paesi hanno già fatto, anche in Italia si vorrebbe utilizzare questa forma di energia rinnovabile, proprio nella zona dello Stretto di Messina, dove milioni di metri cubi d’acqua che ogni secondo si spostano fornirebbero energia per milioni di persone. Questa forma di produzione di energia, ancora poco sfruttata, funziona indicativamente come l’energia eolica, con la differenza che le “eliche” si muovono nell’acqua anziché nell’aria, e vengono o posizionate sul fondale o ancorate a delle chiatte.
Scegliere anche questa forma di energia potrebbe rappresentare un’ulteriore strada per utilizzare le risorse offerte dal mare, senza però lasciare pesanti tracce del passaggio dell’uomo, come purtroppo è successo in altri ambiti.