APPROFONDIMENTO | I FARI

Gli occhi dei marinai

I fari sono, da moltissimi secoli e ad ogni latitudine, un’indispensabile aiuto per tutti i naviganti. Scorgere tra le onde la sua luce o la usa inconfondibile sagoma, significa da sempre “l’arrivo”. La fine di una navigazione, spesso lunga e faticosa.
Il primo faro di cui si hanno notizie attendibili fu costruito nel Mediterraneo intorno al III secolo a.C. davanti al porto di Alessandria d’Egitto, sull’Isola di Pharos, nome da cui deriva la parola.

A testimoniare l’importanza di un faro già nell’antichità, è il fatto che due tra le Sette meraviglie del mondo antico erano dei fari: il Faro di Alessandria ed il Colosso di Rodi.

Il Faro di Alessandria, alto oltre 100 metri, fu costruito per consentire ai naviganti di orientarsi fra i bassi fondali antistanti il porto di Alessandria d’Egitto, all’epoca porto di grande importanza per i commerci via mare. Il Colosso di Rodi era invece una statua raffigurante il Dio Helios, dall’imponente altezza di oltre 30 metri, che indicava l’ingresso del porto greco di Rodi. Di nessuna delle due costruzioni possiamo al giorno d’oggi ammirarne la grandiosità, in quanto entrambe vennero distrutti da terremoti.

Costruire un faro significava creare un riferimento sicuro per chi navigava, un punto di riferimento laddove riconoscere la costa è da sempre un’operazione non facile e di vitale importanza per ogni navigante. Esistono ancora alcuni fari di antica costruzione, come la Lanterna di Genova, la cui costruzione originale risale al XII secolo.

La luce dei fari più antichi era alimentata bruciando olio, mentre nell’Ottocento si è passati ad un’alimentazione a gas ed alla fine del secolo comparvero le prime lampade ad incandescenza.

La potenza luminosa viene amplificata dalle lenti che formano la lampada, vero “cuore” di un faro.

L’utilizzo di particolari lenti scoperte dal fisico francese Augustin Fresnel, sistema che tutt’ora porta il suo nome, consentono di ottimizzare l’orientamento dei fasci luminosi emessi dalla lampada, evitando che si “disperdano” in più direzioni. Con questo sistema, tutt’ora in uso, la visibilità di un faro (chiamata nella navigazione marittima “portata”) aumenta considerevolmente.

Anche in Italia sono stati costruiti fari che sono tutt’ora il simbolo della città dove sono stati eretti: la Lanterna di Genova, il Faro della Vittoria a Trieste sono alcuni fra questi.

Ma esistono fari nelle coste di tutti i continenti, che sono vere e proprie opere architettoniche , suscitando sempre l’interesse dei visitatori.

Una figura che da sempre viene associata al faro è il suo guardiano. Soggetto di molti registi e scrittori, è quella persona capace di accendere la luce di un faro anche in situazioni difficili, riuscendo così a salvare interi equipaggi di navi in balia di venti e correnti.

Sentendo l’importanza del faro come riferimento sicuro, anche al giorno d’oggi dove la navigazione satellitare ha assunto una grandissima importanza, l’uomo, laddove non gli era permesso dalle coste, ha costruito dei “fari galleggianti”.

I battelli faro sono infatti delle piccole navi sul cui ponte viene posizionato un vero e proprio faro, perfettamente funzionante. Un solido ancoraggio della nave al fondale ne consente un normale utilizzo.

Il fascino di un faro non è quindi di vitale importanza solo per i marinai, ma anche una piacevole scoperta per le persone poco esperte di navigazione, ma incuriosite dal “mondo del mare” e dai suoi segreti.

Luca