APPROFONDIMENTO | METEOROLOGIA (1)

Come leggere le Carte sinottiche

Nell'osservare le carte del tempo si nota la presenza di centri di alta e di bassa pressione che abbracciano aree geografiche anche molto estese e nell'ordine di migliaia di chilometri di diametro. Alcuni di questi centri barici non rilevano considerevoli cambiamenti di posizione, fra una carta e la successiva, mentre altri centri, con estensioni più ridotte, mostrano dei movimenti più o meno regolari.

Il mutamento e lo spostamento di questi ultimi è associato al contemporaneo spostamento delle perturbazioni. Le condizioni meteorologiche, nella fascia delle medie latitudini, dipendono essenzialmente da questi centri di azione che fanno spostare le masse d'aria. Vedremo come dallo scontro fra queste masse di aria, aventi caratteristiche fisiche diverse, si originano le depressioni mobili e i fronti responsabili del maltempo generalizzato su vaste aree delle medie latitudini.

Gli anticicloni.

Sono centri di alta pressione attorno ai quali l'aria circola in senso orario nel nostro emisfero e in senso antiorario nell'emisfero sud. Gli anticicloni si possono estendere su aree vaste, anche qualche migliaio di chilometri di diametro, ne sono un esempio gli anticicloni permanenti delle regioni polari e di quelle subtropicali, oppure estendersi per poche centinaia di chilometri come gli anticicloni mobili che separano una depressione dalla successiva all'interno della stessa famiglia di cicloni.

L'influenza degli anticicloni sulle condizioni meteorologiche è meno attiva di quella dei cicloni permanenti o di quelli mobili. Nelle aree di alta pressione le condizioni sono generalmente tranquille, i venti sono deboli, le precipitazioni poco frequenti, mentre la temperatura media diurna tende a mantenersi stazionaria per lunghi periodi. Le prolungate fasi di bel tempo che, nella stagione estiva interessano il bacino del Mediterraneo, sono determinate dall'espansione dell'anticiclone delle Azzorre verso est-nord est.

Gli anticicloni sono la fucina principali tipi di masse d'aria e costituiscono un baluardo contro le depressioni mobili delle medie latitudin,i costrette ad aggirare l'ostacolo e a passare lungo il bordo settentrionale dell'area occupata dagli anticicloni.

Mentre i cicloni sono sede di lenti movimenti ascendenti, gli anticicloni sono caratterizzati da aria in lenta discesa (subsidenza) che causa il riscaldamento per compressione dei bassi strati dell'atmosfera, il dissolvimento delle nubi e la formazione di inversioni termiche in quota le quali, determinando il ristagno e l'accumulo di vapore acqueo emesso dal suolo, sono conseguenza delle nebbie e delle foschie nei mesi autunnali e invernali.

Rappresentazione grafica degli anticicloni sulle carte del tempo.

Nelle carte meteorologiche gli anticicloni sono rappresentati da isobare concentriche chiuse attorno a un massimo di pressione nella parte centrale. In un anticiclone i venti soffiano quasi parallelamente alle isobare in senso orario, nel nostro emisfero, e in senso antiorario nell'emisfero sud. Anche gli anticicloni hanno forma ellittica con l'asse maggiore di simmetria orientato prevalentemente lungo i paralleli. In un anticiclone le isobare sono molto distanziate fra loro essendo in presenza di un gradiente barico debole e, di conseguenza, anche il vento risulta essere debole.



Circolazione dei venti intorno a un anticiclone nell' emisfero nord

In base alla loro natura gli anticicloni rappresentati sulle carte al suolo si distinguono in dinamici, termici e mobili.

Gli anticicloni dinamici sono quelli che stazionano permanentemente attorno ai 30-35° di latitudine, comparendo quasi costantemente sulle carte sinottiche. Sono costituiti da aria calda a tutte le quote e si estendono fino ai limiti della troposfera. Un esempio di anticlone permanente è quello delle Azzorre dal quale si staccano con frequenza cellule di alta pressione che estendendosi verso le isole britanniche o l'Europa impediscono l'ingresso delle perturbazioni atlantiche nell'area mediterranea anche per diverse settimane (anticiclone di blocco). Al contrario quando l'anticiclone delle Azzorre si ritira a latitudini più basse le perturbazioni di origine atlantica fanno il loro ingresso in Europa e nel bacino del Mediterraneo.

Gli anticicloni termici traggono origine dal diseguale riscaldamento della superficie terrestre. Appartengono a questa categoria gli anticicloni permanenti che stazionano in corrispondenza delle calotte polari e quelli semipermanenti che si instaurano sui continenti nella stagione invernale (per esempio l'anticiclone russo-siberiano). Sono caratterizzati da scarsa mobilità, da valori pressori molto elevati nella loro parte centrale (attorno ai 1.040 hPa ma si possono avere anche valori di 1.060 hPa) e occupano aree geografiche molto vaste estendendosi talvolta all'intero continente euro-asiatico. Anticicloni termici sono anche quelli a evoluzione diurna responsabili delle brezze. I dislivelli barici fra mare e terraferma oppure fra pianura e montagna sono nell'ordine dei 2-3 hPa ed è per questo motivo che non sono individuabili sulle carte del tempo (ricordiamo che fra un'isobara e la successiva intercorrono 4 hPa). Gli anticicloni di origine termica sono costituiti da aria più fredda di quella delle aree circostanti e non si spingono oltre i 2000-3000 metri di quota oltre la quale la circolazione anticiclonica viene sostituita da una circolazione ciclonica.

Gli anticicloni mobili o di chiusura sono quelli che si interpongono fra due famiglie di perturbazioni. Al loro interno il gradiente barico è piuttosto intenso e la loro estensione è di poche centinaia di chilometri di diametro.

Le depressioni mediterranee (cicloni).

Molto spesso nella stagione autunnale e in quella primaverile, le irruzioni di aria fredda sul Mediterraneo, dove la temperatura delle acque superficiali supera di circa 4° quella dell'oceano, possono sviluppare depressioni mobili e sistemi frontali del tutto simili a quelli che nascono attorno ai 60° di latitudine. Queste depressioni di origine mediterranea, nel loro movimento verso est, interessano anche la penisola italiana e sono la principale causa del maltempo diffuso. Le aree dove le depressioni mediterranee si scavano con maggior frequenza sono descritte nel riquadro della figura 9: il Mediterraneo occidentale, il Mediterraneo al largo delle coste algerine e di quelle tunisine e le traiettorie da esse seguite hanno direttrice sud ovest nord est.

Rappresentazione grafica dei cicloni sulle carte del tempo.

Sulle carte meteorologiche i cicloni sono rappresentati da isobare concentriche attorno ad un minimo di pressione centrale e hanno una forma ellittica allungata nel senso dei meridiani. I venti scorrono nel nostro emisfero quasi tangenzialmente rispetto alle isobare in senso antiorario e in senso orario nell'emisfero sud. La parte centrale del ciclone, dove la pressione atmosferica è più bassa, solitamente è indicata con la lettera L (dall'inglese low) nelle carte internazionali, mentre in quelle italiane ci si riferisce alla lettera B (bassa).



Circolazione del vento intorno a un ciclone nell' emisfero nord

Circolazione del vento intorno ad un ciclone nell'emisfero nord.

L'aria, nelle zone interessate dal ciclone, è animata da moti verticali in ascesa che, anche se deboli, sono in grado di determinare per raffreddamento ed espansione la condensazione del vapore acqueo qualora l'aria abbia un sufficiente grado di umidità. La nuvolosità e i fenomeni a essa associati sono tanto più intensi quanto è maggiore il gradiente barico orizzontale (distanza fra le isobare) e quanto più è pronunciata la curvatura delle isobare.

In base alla loro natura i cicloni sono classificati in permanenti, mobili, termici e orografici.

I cicloni permanenti sono determinati dalla circolazione generale dell'atmosfera. Tali sono le cinture di bassa pressione della fascia equatoriale e quelle attorno ai 60° di latitudine come per esempio il Ciclone d'Islanda ed il Ciclone delle Aleutine.

I cicloni mobili sono associati alla nascita e allo sviluppo dei sistemi frontali che interessano le medie latitudini, in cui la curvatura delle isobare è più accentuata nella direzione in cui sono posti i fronti. Entrambi i cicloni sono caratterizzati da aria più fredda rispetto a quella delle aree circostanti e si estendono a tutta la troposfera.

I cicloni termici sono le depressioni che traggono origine dal diverso riscaldamento della superficie terrestre. Appartengono a questa categoria le depressioni che nascono sui continenti nella stagione estiva e sugli oceani in quella invernale. I cicloni termici sono costituiti da aria con temperatura più alta delle aree circostanti e la circolazione ciclonica al loro interno si interrompe fra i 2.000 e i 4.000 di altitudine per essere sostituita da circolazione anticiclonica.

Le depressioni orografiche nascono quando veloci correnti aeree investono perpendicolarmente una catena montuosa abbastanza elevata da generare una depressione nella zona sotto vento.

Nel prossimo numero esamineremo altre raffigurazioni grafiche sulla carta del tempo

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Il Prodiere